Storia della Razza
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Il termine "samoiedo" ha origini russe con
attinenze alle lingue lapponi. Un tempo, si pensava che la parola "samojed"
fosse un composto dal russo "sam - est' - ed " , con senso di
"chi mangia se stesso". In realtà , è un'etimologia
ingenua per la fama che la popolazione dei Samoiedi aveva di essere cannibale.
In Russia, il termine, venne poi sostituito con "samodij" mentre
nella letteratura straniera è rimasto in uso "samojed"
,ovviamente, non ha alcuna sfumatura peggiorativa. La tribù dei
Samoiedi era un'antichissima stirpe di origine mongola che viveva nella
gelida e deserta tundra della Siberia. Sopravvivevano allevando renne
dalle quali ricavavano tutto il necessario per il loro sostentamento.
Data l'inospitalità del territorio, erano costretti a continui
spostamenti. La loro indole era caritatevole, non hanno mai conosciuta
la guerra ed era un popolo molto religioso.
La razza samoiedo, trova origine proprio da questo popolo. Seguivano il loro peregrinare e si rendevano utili sia nella sorveglianza delle renne; nel traino delle slitte; nella caccia; e nella compagnia. Infatti, era loro concesso di entrare nelle "chooms", le caratteristiche tende costruite con pelli di renna e legno di betulla, con il foro nel punto più alto per consentire la fuoriuscita del fumo proveniente dal braciere. Facevano compagnia ai bambini nelle lunghe notti dell'inverno artico. Essendo cresciuti in una zona gelida e inospitale, le possibilità di incroci con altre razze era nulla. Pertanto, il ceppo originale si formò in maniera abbastanza omogenea. Le caratteristiche principali , erano strettamente legate alla sopravvivenza; un corpo compatto, un sottopelo lanoso e fitto ed un pelo di corpetura ruvido e impermeabile;garretti ricoperti di pelo; orecchie piccole e spesse; coda girata all'insù e ben fornita di pelo con il quale proteggersi il muso durante il sonno; ossatura forte; andatura sciolta. Con queste caratteristiche, la razza si è conservata attraverso i secoli. Un cane estremamente affascinante, solido e rustico. Elegante nei movimenti; dal carattere gentile ma, allo steso tempo, molto dignitoso. Nel 1896, i coniugi inglesi Kilburn-Scott cominciarono a selezionare la razza producendo soggetti estremamente interessanti che sono i capostipiti della razza . Uno dei più famosi è Antarctic Buk che venne acquistato allo zoo di Sidney e portato a Londra. In America, il primo samoiedo fu importato nel 1908, dalla Russia , e si chiamava Mustang of Argentau. La selezione fu fatta attraverso prodotti già selezionati provenienti anche dall'Inghilterra. In Italia, le prime importazioni risalgono ai primi anni del '900. Così come le prime cucciolate avvenute negli anni '20 e negli anni '30. Da citare, l' Allevamento del Sestriere e l'Allevamento della Contessa Guja di Arcisate (Va). Per una diffusione più consistente bisognerà attendere gli anni '60, ad opera della Contessa Del Balzo di Presenzano che importò dall'Inghilterra magnifici esemplari della linea Kobe. In seguito, la razza prese piede nel nostro Paese. Tra il 1986 e '88 nacquero in Italia 824 cuccioli di samoiedo. Nel 1992, nacquero 1404 cuccioli. Il culmine, venne raggiunto nel 1993 con 1435 nascite. Poi , negli ultimi tre anni, un calo demografico anomalo sino allo scorso anno (2000) con appena 318 cuccioli nati. |